Domande frequenti

È quella branca della chirurgia maxillo facciale che si occupa della correzione chirurgica delle malocclusioni nei casi in cui il solo trattamento ortodontico non è sufficiente. Ha come obiettivo ia corretta occlusione ed il miglioramento dell’estetica del volto.

Si esegue per la correzione della malocclusione di II classe scheletrica, cioè quando la mandibola è piccola e troppo arretrata rispetto al mascellare superiore, il mento sfuggente e la dentetura dell’ arcata superiore è molto più avanti rispetto all’ inferiore.

Si esegue per la correzione della malocclusione di classe III, cioè quando la mandibola è eccessivamente grande o il mascellare superiore è troppo piccolo e arretrato. Ne risulta un mento prominente ed un’ occlusione caratterizzata da morso inverso, con la dentatura dell’ arcata inferiore più avanti rispetto alla superiore.

Sì, la chirurgia Ortognatica è uno dei trattamenti eseguiti per la Sindrome da apnea ostruttiva del sonno (OSAS), con benefici permanenti.

I pazienti con apnea ostruttiva del sonno sono caratterizzati dal collasso delle vie aeree a livello dell’ orofaringe. In questi casi la chirurgia ortognatica, attraverso un avanzamento bimascellare, ristabilisce la pervietà delle vie aeree, consentendo il passaggio dell’aria.

No. Questa è una procedura considerata estetico-funzionale, perché oltre al miglioramento estetico, favorisce il miglioramento funzionale nella masticazione e nella respirazione.

Si, è possibile eseguire questo intervento insieme ad altre procedure quali la rinoplastica, la mentoplastica o, nei pazienti adulti, la blefaroplastica.

I principali vantaggi della Chirurgia Ortognatica sono:

• Correzione della malocclusione

• Armonizzazione del profilo

• Miglioramento della funzione respiratoria

• Miglioramento della qualità della vita e dell’autostima

Questo intervento, come tanti altri eseguiti sul viso, viene eseguito dal chirurgo maxillo-facciale.

L’ intervento di chirurgia ortognatica va effettuato a fine crescita, quindi a partire dai 17 anni per le femmine e dai 18 per i maschi, valutando comunque di volta in volta le peculiarità di ogni singolo caso.

Nel trattamento tradizionale, sì, l’uso dell’apparecchio prima dell’intervento chirurgico è necessario per correggere la posizione dei denti in preparazione all’ intervento.

Dopo l’intervento chirurgico, il dispositivo viene mantenuto per eseguire una fase di rifinitura, al termine della quale viene rimosso.

Il tempo necessario per eseguire il trattamento completo dipende sostanzialmente dalla preparazione ortodontica pre-chirurgica, che normalmente varia tra 6 mesi e 1 anno e mezzo.

In casi selezionati, la chirurgia può essere eseguita anche prima del trattamento ortodontico. Parliamo in questo caso di  Surgery First.

Gli interventi di chirurgia ortognatica non lasciano alcun segno visibile perché le incisioni e le successive suture sono tutte all’ interno della bocca.

I risultati degli interventi di chirurgia ortognatica sono destinati a durare tutta la vita.

Il post-operatorio in chirurgia ortognatica in genere non è doloroso, e comunque la maggior parte dei pazienti riferisce meno dolore del previsto.

I comuni antinfiammatori presi al bisogno sono in grado di controllare in modo efficace i fastidi presenti.

Parliamo di Surgery First  quando l’ intervento chirurgico viene effettuato come primo step del trattamento, senza ortodonzia pre-chirurgica. Questo protocollo è applicabile a casi selezionati, ed è molto vantaggioso perché consente di ridurre notevolmente i tempi di trattamento.

L’ intervento viene eseguito in sala operatoria.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale.

Vengono eseguite delle osteotomie precedentemente pianificate sulla mascella e/o sulla mandibola in modo che i segmenti ossei possano essere riposizionati correttamente e fissati con placche e viti in titanio. L’ intervento viene effettuato completamente all’interno della bocca, senza lasciare cicatrici esterne sul viso.

La durata di un intervento di chirurgia ortognatica può oscillare da 1,5 a 3 ore.

No, non viene utilizzato alcun bloccaggio intermascellare.

I rischi legati ad un intervento di chirurgia Ortognatica sono davvero bassi. Si può verificare subito dopo l’ intervento una temporanea alterazione della sensibilità delle labbra e del mento, che va incontro a piena risoluzione in breve tempo.

I pazienti vengono ricoverati in clinica per 24 ore. La mattina seguente all’ intervento vengono dimessi e tornano a controllo ambulatoriale dopo una settimana.

Fare una passeggiata, uscire di casa, è possibile da subito. Tornare a lavoro dopo 10-15 giorni, a seconda dell’ attività che si svolge.

Dopo 7-10 giorni si può riprendere una leggera attività fisica, evitando sforzi eccessivi. Dopo circa un mese è possibile tornare alla piena attività.

Nella stragrande maggioranza dei casi, il gonfiore facciale risultante dall’intervento chirurgico è notevole e raggiunge il picco nei primi cinque giorni. Da questo momento in poi inizia a diminuire, fino a regredire completamente.

La parestesia dopo chirurgia Ortognatica è considerata assolutamente normale. La parestesia non è altro che una sensazione di intorpidimento o anestesia prolungata a livello del labbro superiore, inferiore e del mento.

La parestesia del labbro è comunque una situazione temporanea che regredisce completamente col passare dei giorni dopo l’ intervento.

Quasi tutti i tipi di cibo, purché ridotti ad una consistenza morbida.

La dieta dovrà continuare ad essere morbida per 40 giorni, trascorsi i quali si può tornare a masticare normalmente.

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