Dott. Daniele Panetta, Chirurgo Maxillo – Facciale effettua interventi di Chirurgici a Roma e Latina.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno viene diagnosticata mediante la polisonnografiaesame  volto ad accertare sussistenza e gravità del disturbo. Lo stesso test consente di individuare, in adulti e bambini, altri possibili disturbi del sonno di origine neurologica e respiratoria mediante rilevazione di alcuni parametri vitali.

Polisonnografia: lettura e interpretazione dei risultati​

Per stabilire l’eventuale presenza di apnee notturne, si esamina l’indice AHI (Indice di Apnea e Ipopnea) dato dal rapporto tra apnee e ipopnee notturne e le ore totali di riposo.

  • AHI < 5 eventi/ora: condizioni normali;
  • 5 < AHI < 15 eventi/ora: OSAS lieve;
  • 15 < AHI < 30 eventi/ora: OSAS moderata;
  • AHI > 30 eventi/ora: OSAS severa.

La qualità del sonno, e della vita durante il periodo di veglia, risultano compromesse in una misura direttamente proporzionale al grado di severità della malattia ed è proprio sulla base di tale dato che viene pianificato un trattamento multidisciplinare finalizzato alla completa guarigione del paziente.

Terapia​ Diagnosi​ e Terapia delle apnee notturne​

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno viene trattata, in primo luogo, apportando alcune modifiche al proprio stile di vita (perdita di peso, abolizione di sigarette e alcolici); seguono trattamenti dedicati.

  • CPAP: dispositivo di ventilazione notturna a pressione positiva, da impostare in modo tale da individuare la pressione di funzionamento minima efficace. Questa terapia non favorisce recuperi permanenti e non può neppure correggere le anomalie che concorrono allo sviluppo della malattia. Inoltre molto spesso non viene accettata dal paziente, che durante il sonno deve indossare una maschera collegata ad un macchinario, attraverso il quale viene insufflata aria a pressione positiva che impedisce il collasso delle vie aeree.
  • Dispositivi endorali: si tratta di particolari bite intraorali che posizionano la mandibola in avanti favorendo la dilatazione delle vie aeree e la respirazione durante il sonno. Va però specificato come un utilizzo prolungato di questi dispositivi possa favorire la comparsa di disfunzioni dell’ articolazione temporomandibolare.
  • Chirurgia ortognatica: soluzione d’elezione che porta ad una definitiva risoluzione della patologia. Sono candidati alla chirurgia ortognatica in caso di apnee notturne i pazienti che presentano una posizione arretrata del mascellare e della mandibola e possono pertanto tollerare dal punto di vista estetico un importante avanzamento bimascellare. Questo favorisce una dilatazione delle vie aeree a livello orofaringeo favorendo il fisiologico passaggio dell’ aria durante la respirazione.

Per avere maggiori informazioni sulla diagnosi​ e terapia delle apnee notturne​ a Roma e a Latina contatta il dott. Daniele Panetta www.myfacesurgery.it

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